Dimmi che competenze hai e ti dirò il tuo ruolo in azienda − le nuove professioni ICT

Stime ufficiali prevedono che entro il 2020 in Europa quasi un milione di professionisti ICT (informazione e comunicazione) saranno inseriti nelle aziende, garantendone l’integrazione digitale, ormai indispensabile per qualsiasi tipo di attività.

In previsione di tale fenomeno sono state avviate all’interno dei gruppi di lavoro dell’Unione, ed in particolare nel Comitato Europeo di Normazione (CEN), numerose attività di supporto alla standardizzazione, che hanno condotto all’elaborazione del e-Competence Framework (e- CF) recepito dalle norme di settore UNI 11506/2013 e UNI 11621/2016.

Tali norme tecniche stabiliscono i criteri generali di qualificazione delle figure professionali operanti nel settore ICT, definendo l’insieme di conoscenze, abilità e competenze che le contraddistinguono.

Scopo di questi interventi normativi è la predisposizione di un sistema idoneo ad uniformare i criteri di valutazione delle professioni ICT attraverso framework e template precisi e condivisi in Italia e in Europa, di modo che ciascun professionista possa riconoscersi in uno o più profili rigidamente delineati sulla base delle competenze acquisite.

Ciò significa che non esisterà più la generica definizione di “professionista dell’informatica” ovvero di “Webmaster”.

Inserite a pieno titolo nel sistema nazionale delle certificazioni, adottato in Italia con il Decreto Legislativo n.13/2013 e dalla legge n.4/2013, il rispetto di tali norme è assegnato al vaglio di Accredia, l’ente nazionale che ha il compito di accreditare gli organismi certificatori, i quali a loro volta saranno abilitati al rilascio di attestazioni ufficiali ai soggetti dotati delle competenze essenziali per la qualificazione professionale di cui è richiesto il riconoscimento.

Al momento le norme UNI11506/2013 e UNI11621/2016 sono di carattere volontario, ma le relative certificazioni sono già riconosciute a livello nazionale ed entro il 2016 saranno valide in tutta Europa; si suggerisce quindi di rivedere il proprio organigramma aziendale, adeguandolo alle nuove e specifiche qualificazioni professionali, così da rendere chiari e definiti i ruoli, funzioni (e responsabilità) aziendali.

 

Contributo inserito nella Newsletter n.2/2016.
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