Il commercio elettronico (e-commerce e m-commerce) in Cina ha subito negli anni uno sviluppo tumultuoso e senza pari in qualsiasi nazione sviluppata.
Tuttavia, come sappiamo, il successo del mercato digitale, unito alla forte domanda di prodotti “Made in Italy”, ha attirato l’attenzione anche di chi opera in attività illecite; non è un mistero infatti che gli infringers siano presenti in tutti gli e-marketplace sia di rilevanza internazionale (ad es Alibaba) che nazionale (ad es Taobao) oltre che nei canali di vendita meno “tradizionali” collegati ai social network (ad es WeChat, Duoyin ecc.)
La mancata vigilanza delle autorità cinesi ha prodotto negli anni una lunga serie di conseguenze negative quali la vendita di prodotti contraffatti, truffe on-line, oltre a fenomeni al limite della legalità quale l’Italian Sounding, che hanno colpito la reputazione di diversi brand oltre che causare ingenti perdite economiche (mancate vendite, mancato business).
Naturale che la reputazione del mercato cinese ne abbia risentito, sia nei confronti degli operatori stranieri (attirati dai profitti potenziali ma spaventati dalle possibili ricadute negative) sia verso i medesimi consumatori-utenti cinesi, nel tempo sempre più sensibili alla genuinità ed alla qualità dei prodotti acquistati on-line.
È in questo quadro che si pone la nuova legge cinese in materia di commercio elettronico, varata recentemente dallo Standing Committee del National People’s Congress della Repubblica Popolare Cinese (NPC) e che entrerà in vigore il 01.01.2019. La nuova legge mira infatti a superare l’attuale situazione di incertezza e di “ristabilire l’ordine” nel mercato digitale, colpendo duramente il commercio di prodotti fake e under standard al fine di tutelare sia i consumatori che le aziende che in esso vi operano.
Le novità introdotte sono davvero rilevanti e riguardano principalmente le responsabilità degli operatori e dei gestori delle piattaforme (sia di e-commerce che di m-commerce).
In primis, viene sancito l’obbligo per i gestori delle piattaforme di introdurre delle procedure interne efficaci per contrastare la presenza di prodotti contraffatti e/o di altre violazioni di titoli di proprietà intellettuale. Viene altresì imposto ai gestori l’obbligo di attivarsi a stretto giro dalla segnalazione ricevuta da parte del titolare che si assumono violati, per il quale sarà sufficiente dimostrare “prima facie” la legittimità delle proprie ragioni.
Il mancato rispetto di queste disposizioni comporterà la co-responsabilità del gestore della piattaforma per l’illecito perpetrato nel proprio portale. Di contro, nel caso tale segnalazione dovesse rivelarsi infondata, il richiedente potrebbe essere tenuto al risarcimento dei danni nei confronti del gestore della piattaforma e/o dell’operatore colpito.
Altro punto centrale è il venir meno della “neutralità” del gestore della piattaforma rispetto ai venditori che operano nei marketplace. Infatti, la responsabilità per la vendita di prodotti contraffatti o under standard non è più solamente in capo ai singoli venditori ma viene estesa anche al gestore che pur sapendo – o che avrebbe dovuto ragionevolmente sapere – della vendita dei prodotti fake nel proprio maketplace non ha posto in essere contromisure adeguate per fermare l’infringer.
Quanto alle aziende che operano nei marketplace, la nuova legge impone loro di rendere pubbliche e facilmente consultabili le condizioni generali di vendita/servizio, che dovranno naturalmente rispettare le norme a tutela dei consumatori.
Nel complesso, la nuova legge cinese rappresenta in grande passo avanti nella regolazione del mercato digitale nazionale avvicinandolo agli standard occidentali, soprattutto in ottica di tutela del brand e di prodotti “Made in Italy”. Rimane tuttavia da verificare l’effettività del suo recepimento da parte degli operatori nazionali e l’efficacia delle misure introdotte.
Operare nel mercato cinese, digitale o tradizionale, rimane un passo molto importante per l’Azienda italiana e non può prescindere da una attenta analisi preventiva e pianificazione strategica adeguata.
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